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Chung Hou.

Uomo politico e diplomatico cinese. Alto funzionario mancese, fu sovrintendente per il Commercio dei porti di Tiensin e Cherfoo dal 1861 al 1870. Condusse poi varie missioni diplomatico-commerciali all'estero e fu tra l'altro in Francia nel 1870 per evitare un conflitto franco-cinese, esprimendo le scuse del suo governo per l'assassinio del console francese a Tiensin, Fontanier. Essendo egli l'unico alto funzionario cinese ad avere un'esperienza diretta dei paesi europei, nel 1879 fu inviato in Russia con il compito di negoziare la restituzione di Ili. Dopo l'apertura dei negoziati a Pietroburgo, seguì la corte russa a Livadija sul Mar Nero dove, il 2 ottobre 1879, firmò il trattato che prese nome dalla località. Nel Paese era vivo il malcontento per la crescente ingerenza delle potenze occidentali giunte a dividersi il territorio cinese in zone d'influenza, e la sua missione diplomatica venne considerata un atto di resa di fronte alle minacce e alle violenze straniere, come già la sua missione in Francia. Il trattato di Livadija stabiliva l'evacuazione di un terzo del territorio occupato dai Russi e il pagamento da parte del governo cinese di un forte indennizzo, oltre a varie concessioni commerciali che favorivano la Russia. Violentemente attaccato da molti alti funzionari, tra cui spiccava Chang Chiln-tung, al suo ritorno in Cina fu rimosso e arrestato sotto l'accusa di aver stipulato un trattato sfavorevole. Condannato a morte, ebbe salva la vita per l'intervento in suo favore delle potenze occidentali (1826-1895).